Copertura con 11.000 pannelli fotovoltaici per un edificio commerciale  a zero emissioni

Secoli fa, i bulbi di tulipano erano così preziosi che costavano più delle case. E sebbene oggi la "mania dei tulipani" non sia altro che un aneddoto storico, la natura delicata dei bulbi da fiore richiede ancora condizioni speciali di coltivazione e conservazione. Royal de Ree Holland è un'azienda olandese leader nella produzione di bulbi da fiore, il cui gigantesco sito industriale di Lisserbroek necessitava di un'accurata ristrutturazione della copertura, per garantire condizioni interne ottimali. Il progetto prevedeva anche la piena integrazione di soluzioni rivolte alla sostenibilità, con l'obiettivo della neutralità dal punto di vista delle emissioni di carbonio e dell'indipendenza dal punto di vista energetico, grazie all'installazione di una copertura fotovoltaica.

Le installazioni fotovoltaiche rappresentano una soluzione estremamente efficiente quando si parla di sfruttare fonti di energia rinnovabile e costruire in modo sostenibile. Richiedono tuttavia un sistema di copertura solido sotto i pannelli. Se la durata del sistema di copertura si rivela inferiore a quella dell'impianto fotovoltaico, l'unica opzione percorribile è quella di rimuovere i pannelli per poterla ristrutturare. Una prospettiva inimmaginabile se, come nel caso di Royal De Ree Holland, hai intenzione di installare 11.000 pannelli fotovoltaici.

I bulbi da fiore sono trattati in ambienti climatizzati, quindi le infiltrazioni di umidità e la mancanza di un adeguato isolamento possono avere un impatto dannoso. Qualche anno fa, la copertura del sito di Lisserbroek collassò a causa di un accumulo d'acqua e, per scongiurare nuovi crolli e come conseguenza della decisione di installare l'impianto fotovoltaico, si decise di effettuare una valutazione dell'intero sistema di copertura. Il rapporto mostrava che quasi ovunque erano necessarie misure aggiuntive, come l'installazione di un isolamento addizionale per le pendenze, di scarichi e troppopieni e la creazione di una compartimentazione della copertura.

La copertura originale era coibentata con lana minerale e impermeabilizzata con una membrana bituminosa non più funzionante. Il nuovo sistema di copertura è stato installato direttamente sopra quello vecchio. Dopo aver pulito e asciugato la superficie della copertura, sono stati fissati meccanicamente due strati di pannelli isolanti in PIR, ad eccezione che in una porzione in cui il solaio era costituito da lana di legno legata al cemento. Qui l'isolante è stato incollato con l'adesivo ISO Twin Pack di Elevate, poiché non era possibile avvitarlo al supporto. Infine la membrana di copertura RubberGard EPDM di Elevate da 1,5 mm di spessore è stata fatta applicata in totale aderenza sul nuovo strato isolante.

Considerati la portata del progetto, i vincoli di tempo e le precedenti esperienze positive, i lavori sono stati affidati al Master Contractor Elevate Lukasse Dakbedekkinge, che si è occupato dell'installazione durante il periodo di calma nella produzione di bulbi da fiore prima dell'estate. Doveva essere rispettata la scadenza del 1° luglio, quando inizia l'alta stagione. Grazie a una buona preparazione iniziale e al lavoro di squadra, sono stati completati fino a 2.000 m² di copertura a settimana. L'installatore ha lavorato con rotoli di membrana RubberGard EPDM da 5 m di larghezza per 30 m di lunghezza e ha utilizzato lo stendicolla SuperSpreader, per accelerare ulteriormente i tempi di installazione. Le giunzioni sono state eseguite e sigillate con il nastro autoadesivo QuickSeam Splice Tape di Elevate.

I pannelli fotovoltaici, per cui si stima una durata di 25-30 anni, sono stati zavorrati con piastrelle. L'energia prodotta è destinata all'uso proprio dell'azienda produttrice di bulbi da fiore, che la utilizza come fonte neutrale di CO2.

"Ora si vede poco della copertura, ma siamo orgogliosi del lavoro fatto", dice Bram Lukasse di Lukasse Dakbedekkingen.

"Il progetto si trovava non lontano dalla costa e il vento a volte ci ha disturbato durante la posa, ma alla fine tutto è filato liscio, grazie anche all’eccellente supporto e alla gestione del progetto da parte di Elevate, che ci ha guidati in cantiere ogni settimana. È stato molto piacevole lavorare insieme. Il programma è stato rispettato, addirittura con un leggero anticipo rispetto al previsto", ha aggiunto. "È stato un grande progetto, un'ottima referenza. Speriamo di poterne realizzare di simili ogni anno".Il progetto è stato candidato al premio "Dak van het Jaar 2019" (Dak Of The Year), organizzato dalla rivista olandese Roofs.

Grazie alla loro aspettativa di vita di oltre 50 anni, all'elevata resistenza ai raggi UV e ai bassi requisiti di manutenzione, le membrane RubberGard EPDM sono ideali per la realizzazione di coperture con impianti solari. "Sotto ai pannelli fotovoltaici è assolutamente necessario utilizzare una membrana con provata durabilità", afferma Jaco Rip della J. Rip Plumbing and Maintenance Company, la cui azienda ha collaborato al progetto. “La membrana RubberGard EPDM offre un'elevata resistenza all'ozono, ai raggi UV e alle temperature estreme. È facile da installare e viene fornita in teli di grandi dimensioni privi di giunzioni, con conseguente riduzione delle giunzioni e dei tempi di installazione".

L'EPDM rappresenta la soluzione di copertura più a prova di futuro in termini di sostenibilità, prestazioni e libertà progettuale. Per saperne di più sul ruolo che ha avuto in questo e in molti altri progetti, scopri quali sono i suoi vantaggi.